
Un bilocale a Milano è un asset finanziario, non solo un’abitazione. Arredarlo non è una questione di tendenze, ma di decisioni strategiche che ne aumentano il valore funzionale e di mercato.
- Evitare arredi standard che compromettono il flusso circolatorio e la multifunzionalità degli ambienti.
- Sfruttare sistematicamente lo spazio verticale e la luce per trasformare la percezione e massimizzare il contenimento.
Raccomandazione: Tratta ogni scelta d’arredo non come una spesa, ma come un investimento diretto nel valore al metro quadro del tuo immobile.
Acquistare un bilocale da 50 metri quadri a Milano è il primo, grande passo. Ma la vera sfida, quella che determina la qualità della vita e il valore dell’investimento, inizia subito dopo: l’arredo. Molti si affidano a soluzioni viste sulle riviste o a consigli generici, come usare colori chiari e specchi. Questi sono “trucchi” noti, ma spesso non bastano e, se applicati senza una strategia, possono rivelarsi inefficaci. Il rischio è di ritrovarsi con una casa che sembra una collezione di mobili salvaspazio, ma che risulta scomoda, poco funzionale e soffocante.
Il vero problema non è la metratura ridotta, ma un approccio sbagliato alla progettazione. E se la chiave non fosse riempire gli spazi, ma liberarne il potenziale? Se ogni scelta, dal divano alla cucina, non fosse solo estetica ma un’azione strategica per aumentare il valore al metro quadro? Questo è il segreto degli architetti che lavorano su metrature compatte nelle grandi città: pensare in termini di flussi, funzionalità e investimento. Un mobile sbagliato non è solo un brutto acquisto, è uno spreco di potenziale economico e di comfort quotidiano in una città dove ogni centimetro conta.
Questo articolo non è una semplice lista di idee. È un’analisi strategica degli errori più comuni e costosi che si commettono arredando un piccolo appartamento a Milano. Attraverso esempi concreti, dati e soluzioni testate sul campo, scopriremo come trasformare i limiti in opportunità, passando da una mentalità di “contenimento” a una di “valorizzazione”. Esploreremo come l’arredo verticale non sia solo una moda, come la scelta tra cucina a vista e separata impatti sulla vita quotidiana e come un divano possa sabotare l’accesso alla risorsa più preziosa durante l’estate milanese: il balcone.
In questa guida, analizzeremo passo dopo passo gli aspetti cruciali della progettazione di un bilocale, fornendo gli strumenti per prendere decisioni informate e trasformare la vostra casa in un ambiente efficiente, elegante e di valore.
Sommario: Guida strategica all’arredo di un bilocale a Milano
- Perché sfruttare le pareti fino al soffitto ti regala il 40% di contenimento in più?
- Come usare i colori chiari e gli specchi per far sembrare il soggiorno grande il doppio?
- Cucina a vista o separata: quale configurazione valorizza meglio un living rettangolare?
- L’errore di comprare il divano con chaise longue che blocca il passaggio verso il balcone
- Come creare una zona ingresso funzionale quando la porta si apre direttamente sul divano?
- Scrivania a ribalta o tavolo consolle allungabile: quale soluzione salva più spazio in 40mq?
- Quando investire in un quartiere periferico prima che la nuova metropolitana ne raddoppi il valore?
- Smart working e casa ibrida: come riorganizzare gli spazi domestici per lavorare senza impazzire?
Perché sfruttare le pareti fino al soffitto ti regala il 40% di contenimento in più?
In un bilocale milanese, lo spazio orizzontale è un lusso finito. Il vero potenziale inesplorato è quello verticale. L’errore più comune è pensare all’arredamento in due dimensioni, posizionando mobili bassi che lasciano inutilizzati metri cubi preziosi sopra la nostra testa. Sfruttare le pareti in tutta la loro altezza non è solo una soluzione di storage, ma una dichiarazione di intelligenza spaziale che trasforma radicalmente la percezione e la funzionalità della casa.
Pensiamo a librerie e sistemi modulari che corrono dal pavimento al soffitto. Queste soluzioni non solo massimizzano lo spazio di contenimento, ma guidano l’occhio verso l’alto, creando un’illusione di maggiore ampiezza e slancio. L’integrazione di arredi su misura, come armadi a muro che sfruttano nicchie o angoli irregolari, permette di trasformare difetti planimetrici in risorse. È un investimento funzionale che si ripaga ogni giorno in ordine e vivibilità. L’idea è creare una “pelle” attrezzata che riveste le pareti, lasciando il centro della stanza libero e arioso per la vita quotidiana.
Studio di caso: Ottimizzazione verticale a Milano
In un progetto per un bilocale di 52 mq a Milano, destinato a una giovane coppia, la sfida era massimizzare il contenimento con un budget definito. La soluzione vincente è stata l’adozione di pareti attrezzate verticali su misura. Questa scelta progettuale ha permesso di recuperare oltre il 40% di spazio contenitivo rispetto a una soluzione con mobili standard. Il progetto ha integrato scaffalature a tutta altezza nel living e una composizione angolare in cucina, dimostrando come anche in pochi metri quadri si possa ottenere un ambiente perfettamente funzionale senza sacrificare l’estetica.
Per rendere accessibili le parti più alte, una scaletta di design può diventare un elemento d’arredo distintivo, unendo estetica e praticità. L’importante è che il sistema verticale sia visivamente leggero, magari con finiture chiare o alternando vani a giorno e ante chiuse, per non appesantire l’ambiente.

Come si può osservare, un sistema ben progettato non soffoca lo spazio, ma lo definisce. Diventa una quinta scenografica che contiene, organizza e arreda allo stesso tempo, liberando il resto della casa dal disordine e massimizzando il valore funzionale di ogni centimetro a disposizione.
Come usare i colori chiari e gli specchi per far sembrare il soggiorno grande il doppio?
L’idea che i colori chiari allarghino gli spazi è una delle regole base dell’interior design, ma spesso viene applicata in modo superficiale. Non basta dipingere una parete di bianco per ottenere un effetto “wow”. La vera strategia sta nel creare un “guscio luminoso” che massimizzi la riflessione della luce naturale, la risorsa più preziosa in un appartamento compatto. Secondo gli esperti, il bianco riflette fino al 100% della luce naturale, ma la scelta della giusta tonalità (calda o fredda) è cruciale per evitare un effetto “ospedaliero” e dare carattere all’ambiente.
A questa base cromatica si aggiunge l’uso strategico degli specchi. Uno specchio non è solo un oggetto decorativo, ma uno strumento per manipolare la percezione dello spazio. Posizionare un grande specchio sulla parete opposta alla finestra principale è la mossa più efficace: raddoppia letteralmente la quantità di luce percepita e crea una finta apertura, ingannando l’occhio e ampliando i confini della stanza. Un’altra tattica vincente è l’uso di mobili con ante a specchio, come negli armadi della camera da letto o nei mobili contenitori del living. Questi elementi si “smaterializzano”, riflettendo l’ambiente circostante e diminuendo il loro impatto visivo.
Studio di caso: Trasformazione ottica nel quartiere Isola
In un recente progetto nel quartiere Isola a Milano, un bilocale di 45 mq è stato visivamente trasformato. L’intervento chiave è stato l’inserimento di uno specchio a tutta parete nel soggiorno, di fronte alla finestra. Questa mossa, unita a una palette di bianchi caldi e grigi chiari e ad armadi con ante specchiate, ha permesso di far percepire l’ambiente quasi del 40% più ampio, dimostrando l’incredibile potenziale di una strategia combinata di colore e riflessi.
La scelta della palette colori è fondamentale per creare un ambiente armonioso e luminoso. Ecco una guida pratica alle tonalità più efficaci per i piccoli spazi.
| Colore | Capacità di riflessione luce | Effetto percettivo | Abbinamenti consigliati |
|---|---|---|---|
| Bianco puro | 100% | Massima ampiezza visiva | Tutti i colori |
| Beige chiaro | 85-90% | Calore e luminosità | Legno, terracotta |
| Grigio perla | 75-80% | Eleganza moderna | Blu, verde salvia |
| Greige (grigio-beige) | 80-85% | Equilibrio caldo-freddo | Accenti metallici |
L’abbinamento di queste tonalità con materiali naturali come il legno chiaro per il pavimento o gli arredi contribuisce a creare un’atmosfera accogliente e sofisticata. L’obiettivo non è rendere la casa asettica, ma creare una tela di fondo neutra e luminosa su cui far risaltare pochi elementi di design o tocchi di colore più audaci.
Cucina a vista o separata: quale configurazione valorizza meglio un living rettangolare?
In un bilocale con soggiorno rettangolare, la scelta tra cucina a vista (open space) e cucina separata è una delle decisioni più impattanti. Non esiste una risposta universalmente corretta; la scelta dipende dallo stile di vita e dalla conformazione precisa dello spazio. La cucina a vista è la soluzione più gettonata perché crea un ambiente unico, più ampio e luminoso, favorendo la socialità. È ideale per chi ama intrattenere ospiti e desidera un flusso continuo tra la zona preparazione e quella relax.
Tuttavia, l’open space richiede un ordine impeccabile, poiché la cucina è costantemente esposta. Inoltre, odori e rumori si diffondono in tutto l’ambiente. Una cucina separata, anche se piccola, offre il vantaggio di confinare il disordine e gli odori, garantendo una maggiore tranquillità nel living. In alcuni layout, una parete divisoria può però “rubare” luce preziosa e rendere entrambi gli ambienti più angusti. Una via di mezzo, sempre più apprezzata, è la separazione visiva o parziale. Soluzioni come pareti vetrate in stile industriale, porte scorrevoli a scomparsa o librerie passanti permettono di dividere gli spazi quando serve, senza sacrificare la luminosità e la sensazione di ampiezza.

In un living rettangolare, una cucina a vista lineare, posizionata su una delle pareti corte, può accentuare la lunghezza della stanza. Una soluzione con penisola o isola, come mostrato nell’immagine, è invece perfetta per definire funzionalmente la zona cucina, creare un piano di lavoro aggiuntivo e un bancone per colazioni o aperitivi, fungendo da filtro elegante verso il soggiorno. La scelta finale deve considerare non solo l’estetica, ma anche le normative: a Milano, ad esempio, il Regolamento Edilizio impone requisiti specifici per le cucine a vista, come l’obbligo di cappe aspiranti e non solo filtranti.
L’errore di comprare il divano con chaise longue che blocca il passaggio verso il balcone
Il divano è il re del soggiorno, ma in un bilocale può facilmente trasformarsi in un tiranno. L’errore più grave e comune è scegliere un modello sovradimensionato, spinti dal desiderio di comfort, senza considerare il flusso circolatorio dell’ambiente. Il principale imputato è il divano con chaise longue fissa, un elemento ingombrante che, se posizionato male, può ostruire passaggi vitali, in particolare quello verso il balcone o la finestra.
Questo non è un dettaglio, è un errore strategico. Come sottolinea l’architetto Marco Rossini, esperto di design per piccoli spazi:
In un bilocale è fondamentale mantenere l’accesso fluido al balcone: a Milano diventa una stanza in più per 6 mesi all’anno. Un divano sbagliato può cancellare questo valore aggiunto
– Architetto Marco Rossini, Guida all’arredamento di piccoli spazi – Milano Design Week 2024
Bloccare l’accesso al balcone significa rinunciare a uno spazio prezioso per cene estive, per un angolo relax o semplicemente per prendere aria. La soluzione non è rinunciare alla comodità, ma sceglierla in modo più intelligente. Un divano a 2 o 3 posti, abbinato a un pouf coordinato, offre la stessa funzione di una chaise longue ma con una flessibilità infinitamente maggiore: il pouf può essere spostato, usato come seduta aggiuntiva o come tavolino. Altrettanto importanti sono i modelli con piedini a vista, che sollevando la seduta da terra alleggeriscono l’impatto visivo e facilitano la pulizia.
Prima di acquistare, è fondamentale non solo misurare lo spazio, ma anche visualizzare l’ingombro. La regola d’oro è garantire sempre corridoi di passaggio di almeno 80-90 cm per muoversi agevolmente.
Checklist per la scelta del divano perfetto
- Misurare lo spazio: Assicurarsi di lasciare un minimo di 80-90 cm per i passaggi principali.
- Simulare l’ingombro: Usare nastro adesivo sul pavimento per visualizzare le dimensioni reali del divano prima dell’acquisto.
- Preferire la leggerezza: Optare per divani con piedini alti e sottili che creano una percezione di maggiore spazio.
- Valutare l’alternativa flessibile: Considerare un divano compatto abbinato a un pouf separato invece della chaise longue fissa.
- Verificare gli accessi: Controllare che il divano non ostruisca l’apertura di porte, finestre e, soprattutto, l’accesso al balcone.
Un divano ben scelto si integra armoniosamente nell’ambiente, servendolo senza dominarlo. È un equilibrio delicato che definisce la funzionalità e il comfort di tutto il soggiorno.
Come creare una zona ingresso funzionale quando la porta si apre direttamente sul divano?
Nei bilocali milanesi di vecchia costruzione, è comune che la porta d’ingresso si apra direttamente sulla zona giorno, spesso a pochi centimetri dal divano. Questa configurazione, priva di un vero e proprio ingresso, crea una sensazione di disorientamento e una mancanza di privacy. La sfida è creare una “decompressione” visiva e funzionale, un filtro tra l’esterno e l’intimità della casa, senza erigere muri che soffocherebbero lo spazio.
La soluzione sta nel definire lo spazio senza chiuderlo. Si possono utilizzare diversi elementi divisori leggeri. Una libreria passante (bifacciale) è una delle opzioni più eleganti: delimita l’area, offre spazio per libri e oggetti, ma lascia filtrare la luce e lo sguardo, mantenendo una connessione visiva tra le zone. Un’alternativa più minimale è un mobile basso o una consolle slim, che funge da pratico svuotatasche e da primo punto di accoglienza stilistica, senza ostruire la vista. Anche elementi puramente decorativi, come un tappeto di forma o colore diverso e una pittura a parete a contrasto, possono creare una “zona psicologica” di ingresso molto efficace.
Per comprendere meglio le opzioni a disposizione, un confronto diretto può aiutare a scegliere la soluzione più adatta in base a budget, impatto visivo e necessità funzionali.
| Soluzione | Costo indicativo | Impatto visivo | Funzionalità aggiunta |
|---|---|---|---|
| Libreria passante | €200-500 | Leggero, mantiene luminosità | Storage libri/oggetti |
| Parete in cartongesso parziale | €300-600 | Definito ma non invasivo | Possibili nicchie integrate |
| Mobile basso/consolle | €150-400 | Minimale | Piano appoggio e cassetti |
| Tenda o pannello scorrevole | €100-300 | Flessibile | Privacy on-demand |
| Solo tappeto e colore parete | €50-150 | Psicologico | Definizione zona senza ingombri |
Studio di caso: Ingresso “vedo-non vedo” a Milano
In un bilocale cittadino, il problema dell’ingresso diretto sul living è stato risolto con una libreria bifacciale in rovere. Questa struttura funge da divisorio “vedo-non vedo”, lasciando passare la luce ma creando una barriera visiva. Una consolle sottile agisce da svuotatasche e un tappeto delimita chiaramente la zona d’entrata, completata da uno specchio per dare profondità. Il risultato è un ingresso definito, funzionale e sofisticato, che non sacrifica la sensazione di open space.
L’aggiunta di uno specchio in questa nuova area è sempre una buona idea: non solo è utile per un ultimo controllo prima di uscire, ma amplifica la luce e la percezione dello spazio proprio nel punto di accesso alla casa, offrendo un benvenuto più arioso e luminoso.
Scrivania a ribalta o tavolo consolle allungabile: quale soluzione salva più spazio in 40mq?
Nelle case sotto i 50mq, ogni arredo deve avere una doppia, se non tripla, funzione. La necessità di uno spazio per lo smart working e di un tavolo per ospitare amici si scontra con la mancanza di metri quadri. Le due soluzioni trasformabili più popolari sono la scrivania a ribalta e la consolle allungabile. Sebbene entrambe promettano di salvare spazio, rispondono a esigenze molto diverse e la scelta sbagliata può compromettere la funzionalità quotidiana.
La scrivania a ribalta, o a scomparsa, è un piano di lavoro che si chiude verticalmente contro la parete. Da chiusa, ha un ingombro minimo (5-10 cm), liberando completamente lo spazio. È la soluzione ideale per chi lavora da casa regolarmente. Come sottolinea uno studio di architettura milanese, “La profondità utile è il fattore critico: una scrivania a ribalta offre 40-50 cm sufficienti per un laptop e un quaderno, mentre una consolle spesso si ferma a 30-40 cm, risultando scomoda per lavorare a lungo”.
Il tavolo a consolle allungabile, d’altra parte, è un mobile polivalente. Da chiuso, funge da piccola consolle da ingresso o da appoggio (profondità 30-40 cm). All’occorrenza, grazie a un sistema di guide, si trasforma in un tavolo da pranzo capace di ospitare anche 6 o più persone. La sua forza è la convivialità. Tuttavia, come postazione di lavoro quotidiana è meno performante: la profondità ridotta costringe a una postura scomoda e l’operazione di apertura e chiusura può essere macchinosa se fatta ogni giorno.
La scelta dipende quindi dalla priorità: se lo smart working è quotidiano, la scrivania a ribalta è un investimento imbattibile in comfort ed ergonomia. Se invece il lavoro da casa è occasionale e si privilegia la possibilità di ospitare, la consolle allungabile è la scelta più versatile.
| Caratteristica | Scrivania a ribalta | Consolle allungabile |
|---|---|---|
| Profondità utile lavoro | 40-50 cm (ottimale laptop) | 30-40 cm (limitata) |
| Uso quotidiano | Eccellente per smart working | Scomodo per lavoro prolungato |
| Versatilità | Solo scrivania | Tavolo pranzo fino 6 persone |
| Ingombro da chiusa | 5-10 cm a parete | 30-40 cm sempre |
| Prezzo medio | €200-400 | €300-600 |
| Ideale per | Uso intensivo PC, lavoro agile | Uso ibrido lavoro/convivialità |
In un bilocale moderno, dove gli spazi devono adattarsi a funzioni diverse, la decisione tra queste due soluzioni definisce la vocazione della zona giorno: un ufficio efficiente che scompare la sera o un living flessibile pronto a trasformarsi per la socialità.
Quando investire in un quartiere periferico prima che la nuova metropolitana ne raddoppi il valore?
L’acquisto di un bilocale a Milano non è solo una scelta abitativa, ma un importante investimento immobiliare. Guardare oltre le zone centrali e consolidate può rivelarsi una mossa estremamente intelligente, a patto di saper riconoscere il potenziale di un quartiere prima che esploda. L’arrivo di una nuova linea della metropolitana è il catalizzatore di trasformazione più potente: migliora i collegamenti, attira servizi e fa inevitabilmente lievitare i prezzi.
Il caso della linea M4 è emblematico. Le zone che attraversa hanno visto, secondo recenti studi di mercato immobiliare, un aumento del 15-20% dei prezzi degli immobili. Investire in un quartiere come Giambellino qualche anno fa, quando era considerato periferico e poco collegato, ha garantito margini di rivalutazione significativi. L’investitore accorto non aspetta l’inaugurazione della fermata, ma agisce quando i progetti vengono annunciati e i cantieri partono.
Studio di caso: La trasformazione del quartiere Giambellino con la M4
Considerato periferico fino a pochi anni fa, il quartiere Giambellino ha subito una profonda trasformazione grazie all’arrivo della metro M4. Le nuove fermate hanno innescato un incremento del 25% delle richieste di affitto e un aumento dei prezzi di vendita. La zona è diventata appetibile grazie a imponenti progetti di riqualificazione urbana, che includono il recupero di aree industriali dismesse e la creazione di nuove piazze e percorsi pedonali. Chi ha investito in anticipo ha beneficiato di una rivalutazione che va ben oltre la media cittadina.
Ma come si individua il prossimo “Giambellino”? Esistono degli indicatori chiari da monitorare. L’apertura di nuovi supermercati di catene importanti, la comparsa di cantieri residenziali di sviluppatori noti, la riqualificazione di parchi e aree verdi, e l’aumento di piccoli bar e ristoranti di tendenza sono tutti segnali di un quartiere in ascesa. Un altro indicatore chiave è l’analisi dei progetti infrastrutturali futuri: oggi, gli occhi sono puntati sui prolungamenti della M4 verso San Cristoforo e della M5 verso Monza. Acquistare in queste aree oggi potrebbe significare assicurarsi un immobile il cui valore è destinato a crescere in modo esponenziale nei prossimi 5-10 anni.
Da ricordare
- L’arredo verticale non è un optional: è la strategia principale per guadagnare spazio contenitivo senza sacrificare la superficie calpestabile.
- Il flusso circolatorio è sacro: un divano più piccolo che garantisce un passaggio agevole verso il balcone vale più di una chaise longue che blocca lo spazio.
- I mobili trasformabili sono un investimento, non un costo: una soluzione intelligente per lo smart working o la convivialità aumenta il valore funzionale della casa.
Smart working e casa ibrida: come riorganizzare gli spazi domestici per lavorare senza impazzire?
L’avvento dello smart working ha trasformato i nostri bilocali in uffici, palestre e luoghi di relax, tutto contemporaneamente. La sfida più grande è creare una postazione di lavoro funzionale che non colonizzi permanentemente lo spazio vitale, permettendo di “staccare” a fine giornata. Organizzare la doppia vita degli spazi è fondamentale per non impazzire e mantenere un sano equilibrio tra vita privata e professionale.
La soluzione non è relegare il laptop sul tavolo da pranzo, ma creare un angolo ufficio dedicato che possa magicamente scomparire. Le opzioni di arredo trasformabile sono sempre più sofisticate. Scrivanie a scomparsa che si integrano in una libreria, scrittoi che si chiudono a fine giornata nascondendo il caos lavorativo, o sistemi letto-scrivania sono investimenti intelligenti. È essenziale anche scegliere una sedia ergonomica che non sembri un’astronave, ma che abbia un’estetica elegante, quasi da sedia da pranzo di design, per integrarsi armoniosamente nel living.
Creare dei rituali di inizio e fine lavoro è altrettanto importante. Una lampada dedicata solo all’attività lavorativa, da accendere al mattino e spegnere la sera, può segnare psicologicamente il confine. Anche separé tessili o piccole librerie su ruote possono essere usati per nascondere fisicamente l’area lavoro durante il weekend, restituendo al soggiorno la sua unica funzione di relax. Durante i mesi più caldi, il balcone può diventare una postazione di lavoro temporanea, un piccolo lusso che cambia la prospettiva e migliora l’umore.
Studio di caso: Ufficio a scomparsa nel quartiere NoLo
In un bilocale di 50mq nel vivace quartiere di NoLo, la necessità di uno spazio per lo smart working permanente è stata risolta con un innovativo sistema letto-scrivania (Kali Ponte Board). Questo arredo permette di trasformare la zona notte in un ufficio completo senza dover rimuovere nulla dal piano di lavoro. Con un semplice movimento, la scrivania bascula e si posiziona orizzontalmente sotto il letto, che scende per la notte. Questo investimento ha permesso di creare una vera e propria “stanza nella stanza”, garantendo una separazione netta tra le funzioni e ottimizzando al massimo la metratura.
La casa ibrida non è più un’eccezione, ma la nuova normalità. Progettarla con intelligenza significa garantirsi una qualità della vita superiore, dove ogni funzione trova il suo spazio e il suo tempo, anche in soli 50 metri quadri.
Ora che hai gli strumenti per evitare gli errori più costosi e per pensare come un architetto, il prossimo passo è applicare questa intelligenza spaziale al tuo progetto. Inizia analizzando la planimetria del tuo bilocale e definendo le funzioni prioritarie che ogni metro quadro dovrà ospitare, trasformando ogni limite in un’opportunità di design.
Domande frequenti su come arredare un bilocale a Milano
Quali sono i vantaggi di una cucina open space in un bilocale?
La cucina open space favorisce la socializzazione, migliora la diffusione della luce naturale e crea un unico spazio fluido che unisce cucina, sala da pranzo e soggiorno. Questo è particolarmente vantaggioso in metrature ridotte perché elimina le barriere visive, facendo percepire l’ambiente come più grande e arioso.
Come separare visivamente cucina e soggiorno senza muri?
Si possono utilizzare diverse soluzioni “leggere”: librerie bifacciali che fungono da filtro, pareti vetrate in stile industriale per un look moderno, porte scorrevoli in legno o vetro che scompaiono nel muro, o sistemi a pacchetto. Queste opzioni permettono di separare gli ambienti “on demand”, mantenendo la massima flessibilità e luminosità.
Quali normative milanesi considerare per una cucina a vista?
Il Regolamento Edilizio del Comune di Milano è molto specifico. Per le cucine a vista, richiede obbligatoriamente l’installazione di cappe aspiranti (che espellono l’aria all’esterno) e non solo filtranti (che la riciclano). Inoltre, devono essere rispettati precisi requisiti di aerazione e illuminazione naturale per l’intero locale, garantendo la salubrità dell’ambiente.