
La ripresa dei viaggi extra-UE ha reso la preparazione non più una semplice formalità, ma una vera e propria strategia per evitare costi imprevisti e blocchi alla frontiera.
- Il passaporto deve avere almeno sei mesi di validità residua non per capriccio, ma per una regola di sicurezza internazionale che previene il rischio di soggiorno illegale.
- Un’assicurazione sanitaria per gli USA deve avere un massimale milionario e il pagamento diretto per non esporsi a costi esorbitanti e a franchigie nascoste.
Raccomandazione: Tratta la preparazione del viaggio come un investimento: un’ora spesa a verificare i dettagli burocratici e assicurativi può farti risparmiare migliaia di euro e innumerevoli problemi.
La voglia di esplorare il mondo oltre i confini europei è tornata più forte che mai. Dopo anni di restrizioni, l’idea di un safari in Tanzania, di un’avventura on the road negli Stati Uniti o di un’immersione culturale in Giappone non è più un sogno lontano. Tuttavia, l’entusiasmo della ripartenza si scontra spesso con una realtà più complessa e frammentata. Le regole di ingresso sono cambiate, i sistemi sanitari esteri sono diventati ancora più cauti e la burocrazia sembra essersi moltiplicata.
Molti viaggiatori si limitano a seguire una checklist superficiale: controllare la data di scadenza del passaporto, stipulare una polizza qualsiasi, cambiare un po’ di valuta in aeroporto. Questo approccio, un tempo sufficiente, oggi è la ricetta per il disastro. La vera sfida non è più solo avere i documenti giusti, ma capire il *perché* delle regole che li governano. Se pensi che la chiave sia solo avere un’assicurazione, ti stai perdendo il punto cruciale: la vera protezione sta nel saper decifrare l’architettura di quella polizza, individuandone i punti deboli prima che lo faccia un’emergenza.
Questo articolo non è l’ennesima lista di cose da fare. È una guida strategica pensata dal punto di vista di un agente di viaggio specializzato. Invece di dirti semplicemente “controlla il passaporto”, ti spiegheremo perché decine di nazioni potrebbero respingerti alla frontiera anche se il tuo documento è tecnicamente valido. Invece di un generico “fai l’assicurazione”, ti mostreremo come smascherare le franchigie nascoste e perché un massimale milionario è l’unica scelta sensata per certe destinazioni. Adotteremo un approccio di burocrazia proattiva, trasformando ogni potenziale ostacolo in un’opportunità per viaggiare più sicuri e consapevoli.
Seguendo questo percorso, imparerai a navigare le complessità del viaggio moderno non come un turista sprovveduto, ma come un esploratore preparato, pronto a godersi il mondo senza temere gli imprevisti costosi che si nascondono dietro una preparazione superficiale.
In questa guida approfondita, analizzeremo punto per punto gli aspetti critici della preparazione di un viaggio extra-UE. Dalla validità del passaporto alla scelta dell’assicurazione perfetta, passando per la gestione del denaro e il rispetto delle culture locali, avrai tutti gli strumenti per partire con la massima serenità.
Sommario: la tua checklist per un viaggio extra-UE senza stress
- Perché molti paesi ti respingono alla frontiera se il passaporto scade nei 6 mesi successivi?
- Come scegliere un massimale milionario per viaggi in USA evitando polizze con franchigie nascoste?
- Cambiare i soldi in aeroporto o prelevare al bancomat locale: quale metodo ti costa il 10% in meno di commissioni?
- L’errore gestuale o di abbigliamento che può offenderti i locali o portarti guai con la polizia in Medio Oriente
- Quando fare richiesta per l’ESTA o i visti elettronici per non rischiare di perdere il volo per ritardi burocratici?
- Fondo sanitario di categoria o assicurazione privata: quale copre meglio le spese odontoiatriche?
- Quando attivare le notifiche push per ogni movimento per bloccare clonazioni in tempo reale?
- Viaggi in solitaria per over 40:Investire green senza farsi ingannare: come leggere il prospetto informativo di un fondo ESG?
Perché molti paesi ti respingono alla frontiera se il passaporto scade nei 6 mesi successivi?
È uno degli incubi più comuni per un viaggiatore: arrivare al check-in o al controllo passaporti e sentirsi dire “Lei non può partire”. La causa, molto spesso, non è un documento scaduto, ma un documento che scadrà “troppo presto”. Molti credono sia una regola arbitraria, ma la logica dietro la richiesta di almeno sei mesi di validità residua del passaporto è una precisa misura di sicurezza internazionale. Paesi come gli Stati Uniti, la Thailandia, il Brasile e molti altri la impongono per una ragione semplice: vogliono garantirsi che, anche in caso di imprevisti che prolunghino la tua permanenza (malattie, cancellazione di voli, emergenze personali), il tuo documento di identità rimanga valido per tutto il periodo, evitando che tu diventi un immigrato irregolare “per incidente”.
Questa non è una precauzione esagerata. Immagina di avere un visto turistico di 90 giorni e che il tuo passaporto scada tra quattro mesi. Se un problema ti costringe a rimanere più a lungo, potresti ritrovarti con un documento scaduto in un paese straniero, una situazione burocratica complessa e potenzialmente illegale. La regola dei sei mesi serve a creare un cuscinetto di sicurezza per evitare proprio questo scenario. Secondo un’analisi sui requisiti d’ingresso, quasi il 40% dei paesi nel mondo richiede questi 6 mesi di validità, rendendola una delle verifiche più cruciali prima di prenotare un volo extra-UE.
Caso pratico: il viaggiatore respinto per passaporto in scadenza
Prendiamo il caso di Marco, che ha prenotato un viaggio di 10 giorni in Brasile per agosto. Il suo passaporto scade a gennaio dell’anno successivo, quindi con circa 5 mesi di validità residua. All’arrivo, le autorità brasiliane, che richiedono 6 mesi di validità dall’ingresso, potrebbero negargli l’accesso. Marco sarebbe costretto a tornare in Italia con il primo volo disponibile, perdendo l’intera vacanza e i soldi spesi. Una semplice verifica proattiva mesi prima gli avrebbe evitato questo enorme disagio.
Non dare per scontato che la data di scadenza stampata sul documento sia l’unica che conta. La vera “scadenza operativa” del tuo passaporto per un viaggio extra-UE è quasi sempre sei mesi prima di quella ufficiale. Controlla sempre i requisiti specifici del paese di destinazione sul sito “Viaggiare Sicuri” della Farnesina prima ancora di acquistare il biglietto aereo.
Come scegliere un massimale milionario per viaggi in USA evitando polizze con franchigie nascoste?
Quando si parla di viaggi negli Stati Uniti, in Canada o in altre nazioni con sanità privata, l’errore più grande è pensare che “un’assicurazione vale l’altra”. La Tessera Sanitaria italiana (TEAM) non ha alcun valore fuori dall’Europa. Affidarsi a una polizza con massimali bassi o franchigie elevate è come navigare in un oceano in tempesta con un salvagente forato. Il costo di un singolo giorno di ricovero negli USA può facilmente superare i 10.000 dollari, e un intervento chirurgico complesso può arrivare a costare centinaia di migliaia di dollari. Ecco perché un massimale milionario (o illimitato) per le spese mediche non è un lusso, ma una necessità assoluta.
Tuttavia, il massimale da solo non basta. È cruciale analizzare l’architettura della polizza per scovare le clausole che possono vanificarne l’efficacia. Cerca due elementi chiave: la franchigia (l’importo che resta a tuo carico per ogni sinistro, che dovrebbe essere il più basso possibile, idealmente zero) e, soprattutto, il pagamento diretto. Una polizza senza pagamento diretto ti costringe ad anticipare le spese mediche, che verranno rimborsate solo al tuo rientro in Italia. Con fatture da decine o centinaia di migliaia di euro, questo è semplicemente insostenibile per la maggior parte delle persone. Assicurati che la polizza preveda il pagamento diretto delle spese ospedaliere e mediche alla struttura sanitaria, previa autorizzazione della centrale operativa.

Come sottolinea la Commissione Europea, è fondamentale non confondere le coperture. In un avviso chiaro sul suo portale, specifica:
La tessera TEAM non copre l’assistenza sanitaria privata
– Commissione Europea, Your Europe – Copertura sanitaria UE
Questo rafforza l’idea che per i viaggi extra-UE, e in particolare per gli USA, un’assicurazione privata robusta e ben strutturata non è un’opzione, ma l’unico strumento di protezione. Leggi attentamente il fascicolo informativo prima di acquistare, concentrandoti su massimali, franchigie, esclusioni e modalità di pagamento.
Piano di verifica della polizza assicurativa:
- Punti di contatto: Elenca tutti i canali di assistenza della polizza (numero verde internazionale, app, email) e salvali sul telefono.
- Collezione dati: Inventaria i documenti esistenti. Hai la tessera del fondo sanitario di categoria? Hai una polizza base sulla carta di credito?
- Analisi di coerenza: Confronta i massimali della polizza proposta con i costi sanitari medi del paese di destinazione (es. USA, Canada). Sono adeguati?
- Valutazione delle clausole: Individua le parole chiave critiche nel contratto: “franchigia”, “scoperto”, “pagamento diretto”, “esclusioni”. Sono chiare e vantaggiose?
- Piano di integrazione: Se la tua polizza base ha delle lacune (es. massimale basso), pianifica come colmarle con una polizza integrativa specifica per il viaggio.
Cambiare i soldi in aeroporto o prelevare al bancomat locale: quale metodo ti costa il 10% in meno di commissioni?
La gestione del denaro è un altro aspetto dove una scelta sbagliata può costare caro. L’opzione più comoda, cambiare gli euro in valuta locale presso i chioschi di cambio in aeroporto, è quasi sempre la più svantaggiosa. Questi servizi applicano tassi di cambio molto sfavorevoli e commissioni nascoste che possono erodere il tuo budget di viaggio prima ancora che inizi. Secondo diverse analisi sui costi di cambio, si stima che le commissioni negli aeroporti possano arrivare al 10% o più del valore cambiato. Su 500€, significa perderne 50€ solo per la transazione.
L’alternativa strategicamente superiore è un approccio misto. Per le prime spese all’arrivo (taxi, un pasto), è utile avere una piccola somma di valuta locale, magari ordinata online dalla tua banca in Italia prima di partire. Per il resto del viaggio, l’opzione più efficiente è solitamente prelevare contanti direttamente dagli sportelli bancomat (ATM) locali una volta a destinazione. Anche se la tua banca applicherà una commissione per il prelievo internazionale, il tasso di cambio utilizzato (solitamente quello del circuito Visa o Mastercard) è molto più vicino a quello di mercato rispetto a quello offerto dai cambiavalute fisici.
Un’insidia da evitare assolutamente è la “Conversione Dinamica di Valuta” (DCC). Quando un ATM o un POS ti chiede se vuoi pagare “in Euro” o “nella valuta locale”, scegli sempre la valuta locale. Se scegli l’Euro, autorizzi il gestore del terminale ad applicare il suo tasso di cambio, che è garantito essere peggiore di quello della tua banca. Per ottimizzare ulteriormente, valuta l’uso di carte di debito o prepagate pensate per i viaggiatori, che spesso offrono prelievi gratuiti all’estero e tassi di cambio interbancari. Questo piccolo “arbitraggio valutario” può farti risparmiare una cifra significativa, liberando risorse per le tue esperienze di viaggio.
L’errore gestuale o di abbigliamento che può offenderti i locali o portarti guai con la polizia in Medio Oriente
La preparazione di un viaggio extra-UE non è solo burocratica, ma anche culturale. Ciò che in Italia è un gesto innocuo, in un altro contesto può essere un’offesa grave o persino un reato. L’intelligenza culturale non è un optional, ma uno strumento fondamentale per viaggiare in sicurezza e nel rispetto delle comunità che ci ospitano, specialmente in regioni culturalmente conservatrici come il Medio Oriente o alcune parti dell’Asia.
Partiamo dall’abbigliamento. In molti paesi a maggioranza musulmana, sia per gli uomini che per le donne, è fondamentale mantenere un abbigliamento modesto. Per le donne, questo significa coprire sempre spalle e ginocchia; per gli uomini, evitare canottiere e pantaloncini troppo corti. Nei luoghi di culto, le regole sono ancora più stringenti e può essere richiesto di coprire il capo (per le donne) e di indossare abiti lunghi. Non si tratta di rinunciare alla propria identità, ma di mostrare rispetto per le usanze locali, un gesto che apre le porte all’accoglienza e previene attenzioni indesiderate o richiami da parte delle autorità.

Anche i gesti possono essere un campo minato. Il pollice in su, che da noi significa “OK”, in alcune parti del Medio Oriente e dell’Africa occidentale è un gesto volgare. Mostrare la suola delle scarpe a qualcuno è considerato un grave insulto nel mondo arabo, poiché la scarpa è vista come impura. Persino un gesto amichevole come una pacca sulla spalla a una persona del sesso opposto può essere interpretato come inappropriato. La regola d’oro è: osservare prima di agire. Guarda come interagiscono i locali, mantieni una certa distanza formale e, nel dubbio, evita il contatto fisico a meno che non sia l’altra persona a iniziarlo.
Informarsi su queste “regole non scritte” prima di partire non è solo una forma di rispetto, ma anche di auto-protezione. In alcuni paesi, comportamenti come le effusioni in pubblico tra coppie non sono solo malvisti, ma possono portare a conseguenze legali serie. Una piccola ricerca preliminare può fare la differenza tra un viaggio indimenticabile e un’esperienza molto spiacevole.
Quando fare richiesta per l’ESTA o i visti elettronici per non rischiare di perdere il volo per ritardi burocratici?
La burocrazia d’ingresso è un altro punto critico che richiede una gestione proattiva. Molti paesi hanno sostituito il classico visto sul passaporto con autorizzazioni di viaggio elettroniche (come l’ESTA per gli USA, l’eTA per il Canada o vari e-Visa). La facilità della richiesta online può essere ingannevole e portare a un errore fatale: richiederli troppo a ridosso della partenza. Sebbene molte di queste autorizzazioni vengano approvate in pochi minuti, non è sempre così. Un controllo di sicurezza più approfondito, un errore nella compilazione o un semplice sovraccarico del sistema possono causare ritardi di giorni, facendoti perdere il volo.
La strategia corretta è seguire una timeline di richiesta prudenziale. Per l’ESTA (USA), la raccomandazione ufficiale è di fare domanda almeno 72 ore prima, ma il consiglio da esperto è di richiederla almeno un mese prima del viaggio. Questo ti dà il tempo di risolvere eventuali problemi o, nel raro caso di un diniego, di avviare la lunga procedura per un visto turistico tradizionale presso l’ambasciata. Per l’e-Visa per l’India, i tempi possono essere ancora più lunghi, quindi è saggio muoversi con 2-3 mesi di anticipo. Per destinazioni con approvazione quasi istantanea come il Canada (eTA) o l’Australia (ETA), una o due settimane di anticipo sono un margine di sicurezza adeguato.
Un altro aspetto cruciale è la fonte da cui si fa richiesta. Esistono innumerevoli siti intermediari che offrono il servizio di compilazione a prezzi gonfiati. È imperativo utilizzare esclusivamente i siti web ufficiali del governo del paese di destinazione. Come avverte la U.S. Customs and Border Protection:
L’ESTA ha un costo di $21 sul sito ufficiale, mentre i siti intermediari possono chiedere fino a 100€ per lo stesso servizio
– U.S. Customs and Border Protection, Sito ufficiale ESTA
Pagare di più non solo è uno spreco di denaro, ma non offre alcuna garanzia aggiuntiva e, in alcuni casi, può persino portare a errori nella trasmissione dei dati. Salva tra i preferiti i siti governativi ufficiali e diffida di chiunque prometta approvazioni “garantite” a pagamento. La gestione dei visti è una tua responsabilità diretta e pianificarla con anticipo è parte integrante di un viaggio ben riuscito.
Fondo sanitario di categoria o assicurazione privata: quale copre meglio le spese odontoiatriche?
Un mal di denti improvviso è un imprevisto che può rovinare qualsiasi vacanza, ma in un viaggio extra-UE può trasformarsi anche in un problema economico non indifferente. Molti lavoratori italiani sono iscritti a fondi sanitari integrativi di categoria (come Metasalute, Est, ecc.) e si chiedono se questa copertura sia sufficiente anche all’estero. La risposta, purtroppo, è quasi sempre no. I fondi di categoria sono pensati per operare all’interno del sistema sanitario italiano e, sebbene alcuni offrano rimborsi per prestazioni all’estero, queste sono spesso limitate all’Europa e con procedure di rimborso complesse da gestire post-rientro.
Per le spese odontoiatriche urgenti fuori dall’Europa, l’unica protezione reale è offerta da un’assicurazione di viaggio privata. Tuttavia, anche qui è necessario leggere attentamente le condizioni. La maggior parte delle polizze viaggio copre le “spese odontoiatriche urgenti”, ma il significato di “urgenza” è molto specifico: si intende unicamente un intervento non rimandabile necessario a calmare un dolore acuto, come un’otturazione provvisoria o un’estrazione. Non sono mai coperte cure programmate, impianti, corone o trattamenti estetici. I massimali per queste coperture sono inoltre separati da quelli per le spese mediche generali e solitamente si attestano tra i 500€ e i 1.000€, con una franchigia fissa.
La tabella seguente mette a confronto le due opzioni, evidenziando perché l’assicurazione viaggio sia la scelta imprescindibile per le emergenze dentali fuori dall’UE.
| Tipo Copertura | Fondo Sanitario | Assicurazione Viaggio |
|---|---|---|
| Copertura extra-UE | Raramente inclusa | Sempre inclusa |
| Urgenze odontoiatriche | Se previsto, con limiti | €500-1000 per urgenze |
| Tipo interventi coperti | Variabile per fondo | Solo per calmare dolore, estrazioni urgenti |
| Procedure rimborso | Complesse, post-rientro | Pagamento diretto se pre-autorizzato |
| Franchigie | Variabili | €50-100 fissi |
In sintesi, mentre il fondo di categoria può essere un ottimo strumento in Italia, per i viaggi intercontinentali non può sostituire una polizza viaggio specifica. Quest’ultima, pur con i suoi limiti sulla copertura odontoiatrica, offre quella rete di sicurezza indispensabile per gestire un’emergenza acuta senza dover affrontare costi esorbitanti e procedure di rimborso bizantine.
Quando attivare le notifiche push per ogni movimento per bloccare clonazioni in tempo reale?
Nell’era dei pagamenti digitali, la sicurezza delle proprie carte di credito e debito durante un viaggio all’estero è diventata una priorità assoluta. I criminali informatici sono sempre più abili, e la clonazione di una carta o il furto dei dati possono trasformare un viaggio da sogno in un incubo finanziario. La buona notizia è che gli strumenti per difendersi esistono e sono a portata di app. Uno dei più potenti è l’attivazione delle notifiche push per ogni singola transazione.
Molti utenti impostano alert solo per spese superiori a una certa soglia, ma questo è un errore. I truffatori spesso testano una carta rubata con piccole transazioni da pochi euro. Se queste passano inosservate, procedono con acquisti ben più consistenti. Ricevere una notifica istantanea per *ogni* movimento, anche di un solo euro, ti permette di identificare un’attività sospetta in tempo reale e di bloccare immediatamente la carta tramite l’app della tua banca. Quando attivare questa funzione? La risposta è: PRIMA di partire. Attivala qualche giorno prima del viaggio per assicurarti che il sistema funzioni correttamente e per abituarti a ricevere le notifiche.
La sicurezza, però, non si ferma qui. È fondamentale adottare un approccio a più livelli. Ecco alcuni passaggi strategici da implementare:
- Salva il numero verde internazionale: Memorizza in rubrica il numero di blocco carte della tua banca. Assicurati che sia un numero raggiungibile dall’estero (spesso diverso da quello nazionale).
- Utilizza carte virtuali: Per le prenotazioni online fatte prima del viaggio (hotel, voli, noleggi), considera l’uso di carte virtuali “usa e getta”. Molte banche le offrono e forniscono un eccellente livello di protezione.
- Imposta massimali di spesa: Prima di partire, adegua i massimali giornalieri e mensili di prelievo e pagamento della tua carta in base alle tue reali necessità di viaggio. In caso di furto, limiterà i danni.
- Diversifica i metodi di pagamento: Non fare affidamento su una sola carta. Porta con te almeno due carte di circuiti diversi (es. una Visa e una Mastercard) e una carta prepagata con un budget limitato per le piccole spese.
Adottare queste precauzioni non è sintomo di paranoia, ma di consapevolezza. Bastano pochi minuti di preparazione per costruire una solida difesa contro le frodi e godersi il viaggio con una preoccupazione in meno.
Da ricordare
- La validità residua di 6 mesi del passaporto è una regola di sicurezza, non un capriccio burocratico, per prevenire soggiorni illegali involontari.
- Per viaggi in USA/Canada, un’assicurazione sanitaria deve avere massimale milionario e pagamento diretto delle spese per essere davvero efficace.
- Evita sempre il cambio valuta in aeroporto e la Conversione Dinamica di Valuta (DCC) ai POS/ATM per non pagare commissioni nascoste fino al 10%.
Viaggi in solitaria per over 40:Investire green senza farsi ingannare: come leggere il prospetto informativo di un fondo ESG?
Questo titolo può sembrare una strana combinazione di argomenti, ma in realtà nasconde una filosofia di viaggio sempre più diffusa e matura, specialmente tra i viaggiatori più consapevoli. L’idea è quella di applicare la stessa mentalità di un “investitore responsabile” non solo al proprio portafoglio finanziario, ma anche alle proprie scelte di viaggio. Proprio come si analizza un fondo ESG (Environmental, Social, Governance) per assicurarsi che sia veramente sostenibile e non solo “greenwashing”, così un viaggiatore moderno può e deve analizzare l’impatto del proprio viaggio.
Scegliere un viaggio “sostenibile” non significa solo optare per un resort che usa pannelli solari. Significa costruire un “portafoglio di esperienze” diversificato e responsabile, valutando ogni componente del viaggio secondo criteri precisi:
- E (Environmental): L’impatto ambientale. Questo va oltre la semplice compensazione della CO2 del volo. Significa scegliere hotel con certificazioni ambientali riconosciute (come Legambiente Turismo o B Corp), preferire mete che investono attivamente nella conservazione (come il Costa Rica o l’Islanda) e ridurre al minimo i rifiuti e il consumo di plastica.
- S (Social): L’impatto sulla comunità locale. Un viaggio socialmente responsabile privilegia tour operator gestiti da persone del posto, acquista artigianato locale, rispetta le tradizioni e contribuisce in modo diretto e trasparente all’economia della comunità ospitante, invece che a quella di grandi catene internazionali.
- G (Governance): La trasparenza e l’etica degli operatori. Significa scegliere compagnie di viaggio e hotel che sono trasparenti riguardo ai loro costi, al loro impatto reale e alle loro politiche del lavoro. Un operatore etico paga equamente il suo staff e reinveste parte dei profitti nella comunità.
Questo approccio trasforma il concetto di viaggio. Non si tratta più solo di “prendere” (esperienze, foto, souvenir), ma anche di “dare” (supporto economico, rispetto culturale, minimo impatto ambientale). Il “rendimento” di un tale investimento non è solo il relax o il divertimento, ma un ROI (Return on Investment) esperienziale molto più profondo: la consapevolezza di aver contribuito positivamente al luogo visitato, lasciandolo, se possibile, un po’ migliore di come lo si è trovato.
Adottare questa mentalità proattiva e responsabile è il passo finale per diventare un vero viaggiatore del mondo post-pandemia. Per mettere in pratica questi consigli, il prossimo passo consiste nel valutare la polizza assicurativa più adatta al tuo itinerario e alle tue esigenze specifiche, assicurandoti che l’architettura del contratto sia solida come la tua preparazione.
Domande frequenti su Viaggiare fuori Europa oggi: quali documenti e assicurazioni sono indispensabili post-pandemia?
Quali gesti comuni in Italia sono offensivi in Medio Oriente?
Il gesto del pollice in su può essere interpretato come un insulto volgare in alcuni paesi. Anche mostrare la suola delle scarpe mentre si è seduti è considerato una grave mancanza di rispetto. Il gesto delle “corna”, spesso usato in contesti goliardici in Italia, è estremamente volgare. Infine, il palmo della mano aperto e rivolto verso una persona può essere percepito come un gesto di disprezzo.
Come vestirsi appropriatamente nei paesi del Golfo?
È fondamentale un abbigliamento modesto. Per le donne, si raccomanda di coprire sempre spalle e ginocchia, indossando abiti non aderenti. In alcuni luoghi, come le moschee, è richiesto anche di coprire i capelli. Per gli uomini, è bene evitare pantaloni corti e canottiere in pubblico. L’obiettivo è mostrare rispetto per la cultura locale.
Quali sono le regole per l’interazione tra generi?
In molte culture del Medio Oriente, è consigliabile evitare il contatto fisico con persone del sesso opposto in pubblico, a meno che non sia l’altra persona a iniziarlo (ad esempio, porgendo la mano). Le effusioni pubbliche tra coppie, anche se sposate, sono fortemente sconsigliate e in alcuni paesi possono portare a conseguenze legali.
Cosa si intende per ‘urgenza odontoiatrica’ nelle polizze viaggio?
Nelle polizze di assicurazione viaggio, l’urgenza odontoiatrica si riferisce esclusivamente a interventi immediati e non rimandabili, necessari per alleviare un dolore acuto, trattare un’infezione grave o eseguire un’estrazione d’emergenza. Non sono mai inclusi trattamenti programmabili, cure estetiche come lo sbiancamento, o l’installazione di impianti, corone e protesi.
La Tessera Sanitaria copre il dentista fuori Europa?
No. La Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM) garantisce assistenza sanitaria alle stesse condizioni dei cittadini locali solo nei paesi dell’Unione Europea, dello Spazio Economico Europeo e in Svizzera. Fuori da quest’area, la tessera non ha alcun valore per nessuna prestazione, incluse quelle dentistiche, salvo rarissime eccezioni previste da convenzioni bilaterali specifiche tra l’Italia e un determinato paese.